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Sono un insegnante di materie letterarie e di sostegno nella Scuola Secondaria di Primo Grado. Nel corso degli anni, navigando su internet, ho recuperato molto materiale scolastico di sicura utilità . Ho pensato, quindi, di condividere con voi buona parte di questo materiale ( inserire tutto, al momento, mi è praticamente impossibile ) e di quello che ho preparato personalmente nel corso degli anni. Al momento, il materiale riguarda esclusivamente le materie letterarie e il sostegno per la Scuola Secondaria di Primo Grado, ma mi ripropongo, in seguito, di pubblicare anche materiale relativo ad altre discipline scolastiche e per altri ordini di Scuola. Ampio spazio è stato dedicato, poi, alla normativa scolastica, un settore nel quale è sempre più difficile districarsi.
Se qualcuno vuole condividere suo materiale, lo può inviare attraverso il mio indirizzo mail. Buona navigazione e buon lavoro a tutti
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Testo sentenza Corte Giustizia europea su precariato
La Spigolatrice di Sapri
Luigi Mercantini - Comune di Sapri
Una delle pagine gloriose del Risorgimento italiano è stata scritta il 28 giugno 1857 con l'eroica spedizione di Sapri ad opera di Carlo Pisacane.
L'insuccesso della spedizione ha contribuito ad unire le forze per rovesciare la situazione politica e a preparare l'unità d'Italia.
Eran trecento, eran giovani e forti, e sono morti!
Me ne andavo un mattino a spigolare
quando ho visto una barca in mezzo al mare:
era una barca che andava a vapore,
e alzava una bandiera tricolore.
All'isola di Ponza si è fermata,
è stata un poco e poi si è ritornata;
s'è ritornata ed è venuta a terra;
sceser con l'armi, e noi non fecer guerra.
Eran trecento, eran giovani e forti, e sono morti!
Sceser con l'armi, e a noi non fecer guerra,
ma s'inchinaron per baciar la terra.
Ad uno ad uno li guardai nel viso:
tutti avevano una lacrima e un sorriso.
Li disser ladri usciti dalle tane:
ma non portaron via nemmeno un pane;
e li sentii mandare un solo grido:
siam venuti a morir pel nostro lido.
Eran trecento, eran giovani e forti, e sono morti!
Con gli occhi azzurri e coi capelli d'oro
un giovin camminava innanzi a loro.
Mi feci ardita, e, presol per la mano,
gli chiesi: - Dove vai bel capitano?-
Guardommi e mi rispose: - O mia sorella,
vado a morir per la mia patria bella.-
Io mi sentii tremare tutto il core,
né potei dirgli: -V'aiuti 'l Signore!-
Eran trecento, eran giovani e forti, e sono morti!
Quel giorno mi scordai di spigolare,
e dietro a loro mi misi ad andare:
due volte si scontraron con li gendarmi,
e l'una e l'altra li spogliar dell'armi.
Ma quando fu della Certosa ai muri,
s'udiron a suonar trombe e tamburi,
e tra 'l fumo e gli spari e le scintille
piombaron loro addosso più di mille.
Eran trecento, eran giovani e forti, e sono morti!
Eran tracento non voller fuggire,
parean tremila e vollero morire;
ma vollero morir col ferro in mano,
e avanti a lor correa sangue il piano;
fin che pugnar vid'io per lor pregai,
ma un tratto venni men, né più guardai;
io non vedeva più fra mezzo a loro
quegli occhi azzurri e quei capelli d'oro.
Eran trecento, eran giovani e forti, e sono morti!